Per scegliere con oculatezza un computer portatile bisogna prima di tutto non lasciarsi coinvolgere da pubblicità accattivanti. In commercio vi sono talmente tanti articoli che non è neanche possibile andare in un grande magazzino e leggere le caratteristiche di ognuno pensando di fare la scelta giusta.
Bisogna restringere il campo ad alcuni quesiti fondamentali per investire la giusta quantità di denaro e soddisfare tutte le proprie aspettative. La prima cosa da chiedersi è tanto banale quanto fondamentale: a che cosa mi servirà il computer portatile?
La risposta è molto semplice perché si riduce a quattro possibilità: uso generico, lavoro, gaming, pratico contenitore di dati da portare ovunque.
La seconda domanda è il budget a disposizione, ovvero l’investimento disponibile per potersi comprare un oggetto soddisfacente. Inutile puntare a spendere poco, perché gli sconti e i prezzi stracciati sono la prima arma che usano i venditori di fumo. E qui salta fuori un bel consiglio: i computer eccessivamente scontati hanno sicuramente qualche problema.
Con la stessa cifra si possono trovare articoli di tutti i generi, per quello che il quesito è stato messo dopo quello dell’uso al quale sarà destinato il notebook. La scelta è veramente molto vasta, pertanto anche nell’ambito di una categoria vi sono molte altre sottocategorie.
Una volta presa la prima decisione occorre decidere la dimensione, perché oggi non esistono più soltanto i 15,6 pollici, ma articoli che spaziano dagli 11 ai 19 pollici. Se l’uso principale al quale sarà destinato il computer è vedere film e chi ha una vasta collezione di DVD fare molta attenzione.
In nome della leggerezza oggi sono diventati rari i computer con unità ottica.
La maggior parte non ce l’hanno più e bisogna essere costretti a comprare un lettore a parte o a ridursi ad usare chiavette USB e altri dispositivi di storage.
In un computer portatile c’è il processore, chiamato spesso CPU. I più comuni oggi sono dual-core o quad-core ed hanno una potenza che si misura in GHz. La memoria RAM generalmente montata nei computer moderni è almeno di 3 o 4 GB, a parte i netbook che funzionano con 1 o 2 GB.
La scheda grafica determina la fluidità dei video e la nitidezza delle immagini sullo schermo. Per chi svolge lavori di ufficio è poco importante, mentre per chi lavora nell’ambito della grafica o ama i giochi ad alta risoluzione è fondamentale.
I computer portatili più economici hanno schede video integrate che usano una parte di memoria del computer.
Abbiamo detto che il disco fisso può essere tradizionale, HDD, oppure a stato solido, SSD. Gli ultrabook hanno quasi tutti SSD ma naturalmente costano di più. Bisogna anche dire che gli hard disk tradizionali possono avere diversi terabyte di spazio, contrariamente ai drive a stato solido che hanno una capienza media di 256 GB.
Per questo motivo è preferibile montare il sistema operativo su un veloce SSD e archiviare tutti i dati su un capiente hard disk meccanico.
Sono importanti le porte presenti, perché è tramite esse che il computer portatile comunicherà con il mondo esterno. Questa scelta è a discrezione dell’utente e dell’uso che ne deve fare. La batteria perfetta si ricarica in breve tempo e dura diversi giorni, ma in realtà i valori sono molto differenti a seconda dell’utilizzo.
Chi rimane ore ed ore a guardare film in streaming non può certo sperare di avere una batteria carica un giorno intero. Lettore ottico si, lettore ottico no. Dipende, se hai parecchi CD e DVD che desideri ascoltare o giocare opta per un’unità ottica già inclusa nel notebook oppure da comprare a parte e poterla collegare dopo.
Spesso non ci si pensa, ma anche la tastiera è importante nella scelta di un computer portatile.
Ad esempio alcune hanno il tastierino numerico e altre no. Chi lavora in ambito economico troverà molto scomoda l’assenza del tastierino numerico e magari si vedrà costretto a comprarne uno da collegare ad una porta USB.
A proposito di tastiera bisogna fare attenzione quando si compra su Internet perché non sempre i computer portatili hanno il layout che usiamo in Italia. Ve ne sono tantissimi e ci si potrebbe trovare spiazzati con lettere e numeri disposti in maniera completamente diversa alla quale siamo abituati. Scegliere dunque layout italiano o internazionale.
Se sei un appassionato di cinema considera la possibilità che il computer portatile abbia una porta HDMI per vedere i film sulla televisione. Se li vuoi vedere direttamente sul tuo notebook la risoluzione e la potenza della GPU sono fondamentali.
È importante anche la dimensione dello schermo, perché un film visto su un 13 pollici non è certo godibile quanto vederlo su un 17 pollici wide screen.
Un settore molto particolare ed esigente è quello dei giocatori. Insieme a quelli per il cinema o per lavorare nell’ambito della grafica e del video editing sono i computer portatili più costosi che ci siano. Non puoi badare a spese se desideri giocare in maniera fluida e realistica con titoli impegnativi. In questo caso devi considerare tutto: processore, memoria, memoria della scheda grafica, tipo e qualità del display, porte di entrata e di uscita.
Non puoi scendere a compromessi, a meno che i tuoi giochi preferiti non siano quelli di enigmistica, nel qual caso va bene qualunque netbook.
Apriamo una parentesi per chi lavora e ha bisogno di un oggetto estremamente leggero e maneggevole. In questo caso bisogna prendere in considerazione i nuovissimi computer portatili chiamati ibridi o due in uno.
Sono tablet/computer che a seconda dei casi si trasformano in uno o nell’altro.
Non hanno grosse potenzialità ma sono certamente molto comodi grazie allo schermo touchscreen e a un discreto equipaggiamento hardware che permette di non rinunciare a nulla. Questa tipologia di articoli non è consigliabile né per il cinema né tantomeno per giocare, salvo il caso appena citato di titoli estremamente semplici e poco avidi di risorse.
A seconda delle necessità sono molto importanti le tipologie di connessione del computer portatile. Tanto per cominciare è imprescindibile che vi sia modo di potersi collegare su Internet ovunque si trovi una rete disponibile.
Attenzione, però, perché le connessioni Wi-Fi sono di diversi tipi. Nelle caratteristiche del modello bisogna sempre guardare se viene supportata la dual band, ovvero la possibilità di sfruttare due frequenze. Sappiamo tutti che il Wi-Fi è identificato da una serie di lettere e numeri, che sono il protocollo. Nelle specifiche è sempre scritto Wi-Fi di tipo IEEE b/g/n o qualcosa di simile. Nella seguente tabella potremo capire rapidamente il nome del protocollo, la frequenza e la velocità di connessione.
Nome | Velocità | Frequenza | Note |
---|---|---|---|
802.11a | 54 Mbps | 5 GHz | Non compatibile con le reti b o g, è uno dei più vecchi, ma ancora in uso |
802.11b | 11 Mbps | 2.4 GHz | Compatibile con le reti g, retro compatibile con b e supporta numerosi dispositivi |
802.11g | 54 Mbps | 2.4 GHz | Il più comune, veloce e retro compatibile |
802.11n | 100 Mbps | 2.4 e 2.5 GHz | In condizioni ottimali arriva a 600Mbps |
802.11ac (Wi-Fi 5) | 500 Mbps | 5 GHz | Sviluppato nel 2014 arriva ad un’ampiezza di banda fino a 160 MHz |
802.11ax (Wi-Fi 6) | 11 Gbps | 1 – 7 GHz | L’ultimo, con una latenza ridotta del 75% |
Bisogna considerare che ultimamente le terminologie stanno cambiando così come le frequenze disponibili. Quelle che abbiamo scritto sono solamente le più comuni. Rimanendo in ambito di connettività le porte sono di importanza proporzionale all’uso che viene fatto del notebook.
Tutti hanno la connessione USB ma bisogna sapere che ne esistono di diversi modelli e velocità. Oggi le più usate nei portatili di fascia media e alta sono USB 3.0 e USB 3.1, ma è sempre presente USB 2.0 e nel frattempo ne sono nate altre. Di seguito una tabella esemplificativa.
Nome | Velocità teorica | Data |
---|---|---|
USB 1.0 | 1,5 Mbps | 1996 |
USB 1.1 | 12 Mbps | 1998 |
USB 2.0 | 480 Mbps | 2000 |
USB 3.0 | 4,8 Gbps | 2008 |
USB 3.1 | 10 Gbps | 2013 |
USB 3.2 | 20 Gbps | 2017 |
Altre connessioni che non possono mancare in un computer portatile usato per lavoro sono Bluetooth, HDMI, Mini DisplayPort, Ethernet, Thunderbolt e uno slot per schede SD.
Quante volte si leggono acronimi inglesi senza sapere esattamente che cosa significa? Nel caso dei notebook e dei computer in generale, è sempre specificato il tipo di storage che utilizzano. Una volta veniva chiamato hard disk, ma nel corso del tempo la faccenda si è notevolmente ampliata.
HDD significa hard disk drive ed è il tradizionale supporto da 2,5 pollici che usano i notebook. Oggi si tende sempre di più a minimizzare qualunque cosa, pertanto sono diventati molto di moda gli SSD, acronimo di solid state disk (unità di memoria a stato solido)
Si tratta di hard disk completamente elettronici che hanno alcune caratteristiche interessantissime. Innanzitutto occupano pochissimo spazio, secondariamente non hanno componenti meccaniche in movimento e dunque sono più resistenti ad eventuali rotture e infine sono velocissimi.
Ormai quasi tutti i migliori notebook in commercio montano SSD, ma ne esistono ancora di tipo tradizionale che naturalmente costano meno.
Nulla vieta comunque di sostituire un hard disk con un SSD in un secondo momento. Anche in questo caso i prezzi calano di mese in mese, per cui si può pensare di spendere meno inizialmente comprando un computer portatile con hard disk tradizionale e pensare poi a mettercene un altro magari esterno.
In quest’ultimo si può installare il sistema operativo per farlo partire in una manciata di secondi, mentre l’hard disk meccanico si può usare come archivio di memoria. Avendone la disponibilità economica è sicuramente migliore un SSD rispetto ad un HDD, ma chi non ha grosse pretese e poca voglia di spendere soldi lavorerà benissimo anche con un HDD.
La dimensione del portatile, la leggerezza e la maneggevolezza, sono importantissime qualora si usi in movimento per lavoro o svago. La possibilità di averlo sempre a portata di mano è comoda, tuttavia resta il problema di coniugare potenza e peso.
Recentemente il mercato è orientato proprio in questo settore e stanno uscendo computer sempre più sottili e leggeri. I primi si chiamavano netbook ed erano versioni in miniatura di un classico portatile. Ne avevano tutte le funzionalità ma uno schermo tra i 7 e i 14 pollici. Ovviamente bisognava sacrificare qualcosa allo spazio e infatti nei netbook non c’è mai il lettore ottico.
I netbook hanno avuto una grande espansione a partire dal 2007, per poi calare di interesse con l’avvento dei tablet nel 2010.
Sono tuttora molto usati perché hanno una potenza superiore ai tablet e la possibilità di ottenere performance di tutto rispetto. Tra l’altro le aziende per riuscire a rimanere a galla sono state costrette a diminuire drasticamente i prezzi a causa della concorrenza dei tablet.
I computer ultra portatili sostanzialmente differiscono di poco rispetto ai netbook ed hanno una dimensione media dello schermo di 10-14 pollici. Non offrono prestazioni eccezionali però sono comodissimi quando si deve viaggiare ed avere a portata di mano un dispositivo per scrivere e consultare velocemente posta elettronica o Internet.
Spesso hanno il display touchscreen che si può staccare e quindi essere usato come un tablet. Recentemente tutte le aziende si sono adeguate alla linea di tendenza di diminuire sempre di più il peso dei portatili, dunque ognuna ha almeno una linea di ultrabook.
Il termine è stato registrato da Microsoft e l’apparecchio deve avere delle caratteristiche ben precise. Oggi spesso viene confuso con ultra portatile, ma non si tratta della stessa cosa. La caratteristica principale di tutti è di essere super sottili ed offrire prestazioni a livello di un computer desktop.
Per chi non è pratico del mondo Apple riassumiamo brevemente che i computer Macintosh possono essere fissi (iMac), portatili (MacBook) e ultra-portatili (MacBook Air). I computer portatili MacBook sono tra i migliori sul mercato e costano più degli altri. Il sistema operativo supporta il touchscreen, utilità comodissima in molte circostanze.
Esistono diverse tipologie di computer portatili Macintosh, ognuna riservata una particolare fetta di mercato. I più conosciuti sono i MacBook, ultrabook estremamente sottili e potenti. Hanno uno schermo variabile da 13 a 16 pollici e un display Retina con tecnologia IPS che raggiunge una risoluzione di 2560×1600 pixel, con un equipaggiamento hardware completo.
I computer portatili Windows sono meno pretenziosi, nel senso che ne esistono anche a prezzi piuttosto bassi. Ormai anche quelli da 13 pollici hanno le stesse potenzialità dei vecchi 15,6 pollici, pertanto conviene puntare su un minor ingombro a fronte delle stesse performance.
Certamente più aumenta la potenza, le connessioni, capacità e quant’altro maggiormente sale il prezzo, dunque chi ha un budget limitato ha più scelta in ambito Windows piuttosto che Macintosh.
I professionisti che hanno bisogno del top devono scegliere un Mac. Parliamo adesso di sistemi operativi meno conosciuti che si stanno espandendo sempre di più grazie alla loro leggerezza e velocità. Stiamo parlando dei Chromebook, portatili che usano un sistema operativo Chrome basato su Linux.
Sono venduti esclusivamente da Google e usati soprattutto nelle scuole: una delle versioni migliori ha schermo da 9,7 pollici e risoluzione 2048 x 1536 pixel.
Negli ultimi anni stanno andando molto di moda i cosiddetti laptop 2 in 1, chiamati anche ibridi o convertibili. I computer portatili convertibili hanno la possibilità di spostare la tastiera fisica dietro lo chassis e quelli ibridi di collegarla o scollegarla.
Entrambe le tipologie hanno dunque sia le funzionalità un tablet che quelle di un notebook. Attualmente la denominazione più comune è PC 2 in 1, sebbene in passato siano stati chiamati in tanti modi diversi. Ovviamente si tratta di computer molto comodi, tuttavia costosi e ingombranti. Possono andare bene solamente nel caso in cui occorrano entrambe le periferiche da trasformare di volta in volta.
Un buon portatile 2 in 1 cosa più degli altri, anche perché le ultime tecnologie tendono a renderli più leggeri e portatili.
Il loro maggior difetto, a parte il prezzo elevato, è infatti il peso eccessivo. Conviene piuttosto un classico computer portatile rispetto ad uno ibrido, sia in termini di prezzo che di portabilità e soprattutto potenzialità. Di contro i PC 2 in 1 sono semplici da usare e ci si può fare praticamente tutto in meno spazio.
La comodità di avere la tastiera scorrevole o removibile è utile qualora si usino mediante lo schermo touchscreen del tablet. Un’altra caratteristica molto interessante dei computer portatili ibridi è il sistema operativo, assai più performante rispetto ad Android o iOS.
Attualmente il più usato è Windows 10. I portatili ibridi si trasformano in un notebook mettendo lo schermo in senso inverso alla tastiera in modo da poterci giocare o guardare un film come con un qualunque PC.
Optare per un computer per uso generico è sicuramente molto più facile e economico, tuttavia la scelta anche qui deve essere ponderata. Solitamente il portatile è previsto che venga trasportato in giro, dunque una cosa molto importante da considerare è il materiale della scocca.
Certamente quelli in metallo rinforzato costano parecchio di più, ma non c’è il rischio che si danneggino al primo urto. Forse non molti ne sono a conoscenza, ma esistono computer chiamati Rugged, progettati per lavorare in condizioni estreme e pericolose. Possono cadere da 2 metri di altezza senza danneggiarsi e sopportare temperature gelide o elevatissime.
Chiaramente servono a coloro che fanno lavori particolarmente duri o vivono in condizioni difficili per un motivo o per l’altro.
Resistono all’umidità e alcuni sono completamente impermeabili al punto che cadendo in acqua non subiscono alcun danno. I computer portatili Rugged sono dotati di protezione antintrusione IP-52, il meglio che possa esistere per impedire che acqua e polvere penetrino all’interno.
Un particolare tipo di gestione termica altamente tecnologica li fa resistere a temperature caldissime o sotto zero e lo schermo ha una visibilità perfetta anche in pieno sole. Di solito non sono molto ampi ed hanno uno display di 13-14 pollici, anche per compensare il peso che non è propriamente leggero.
Il display è quasi sempre touchscreen e funziona anche usando i guanti. Le possibilità di connettersi sono talmente numerose ed evolute che i computer portatili Rugged sono in grado di superare montagne o muri molto spessi. Si tratta di oggetti estremamente particolari destinati a una specifica fetta di mercato ed hanno costi molto elevati.